Pulsossimetro ai tempi del coronavirus: perché può essere utile

Nel caos dell’attuale epidemia di coronavirus, l’accesso ai controlli e visite mediche è limitato. Con i sintomi dell’infezione che vanno da lievi a gravi, può essere difficile sapere se dovresti preoccuparti o meno se inizi a sentirti male. Ma c’è un modo per monitorare te stesso e i tuoi cari da casa.

I pazienti con sintomi più lievi di coronavirus vengono mandati a casa con dispositivi noti come pulsossimetri. Queste piccole macchine intelligenti che si infilano sul dito indice della mano, misurano la quantità di ossigeno nel sangue, dandoti indizi sulla salute del polmone e su quanto bene l’ossigeno venga distribuito in tutto il corpo.

I pericoli del Coronavirus

Non vi è dubbio che il coronavirus rappresenti un rischio significativo per la salute della nostra popolazione. Mentre la maggior parte delle persone infette soffre solo di una malattia lieve, altre hanno sviluppato condizioni respiratorie molto più gravi o addirittura vere e proprie insufficienze respiratorie. Per proteggerci da tali complicazioni, è fondamentale tenere d’occhio la nostra funzione respiratoria se iniziamo a manifestare sintomi, tra cui:

– Febbre alta

– Improvvisa tosse persistente

Come può aiutare un pulsossimetro?

Nei casi più gravi di infezione, il coronavirus può causare danni ai polmoni, rendendo difficile per il corpo ottenere abbastanza ossigeno. Un pulsossimetro utilizza un metodo rapido, indolore e non invasivo per misurare la sicurezza dei livelli di ossigeno, o “livelli di saturazione di ossigeno”, in un intervallo sano (in genere tra il 95% e il 100%).

Capirne la lettura è semplice: un dispositivo simile a un morsetto viene posizionato sul dito, sul lobo dell’orecchio o sulla punta e piccoli raggi di luce attraversano il sangue. Il pulsossimetro misura la quantità di luce assorbita dal sangue ossigenato e deossigenato. Se la saturazione di ossigeno è troppo bassa, è consigliabile consultare immediatamente un medico.